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La Chiesa di Lucca nel Medioevo, dalle origini all’episcopato di Felino Sandei

Palmiro Filippo Bini

pp. 412, f.to 17×24, 2023
ISBN 978-88-6550-907-4
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L’opera, destinata ad un pubblico più vasto di quello ristretto degli specialisti, risponde all’esigenza di colmare un vuoto nella storiografia locale sulle origini e sulle vicende della Chiesa di Lucca durante tutto il Medioevo a partire dal processo di formazione della diocesi fino al ruolo centrale assunto da Lucca, caput Tusciae, in età longobarda, ruolo che ovviamente favorì l’allargamento del territorio diocesano alla Valdinievole e nel Valdarno. L’ampio panorama storico che emerge dalla ricostruzione dei fatti, opportunamente inseriti nella storia d’Italia e d’Europa, nonché dai ritratti dei personaggi che di quei fatti furono protagonisti, si caratterizza alla fine per il suo taglio non asettico, ma oseremmo dire “militante”, attento alle ricadute delle vicende storiche del passato nell’attuale contesto civile ed ecclesiale. L’Autore lamenta infatti, nelle pagine finali, la progressiva decurtazione del territorio diocesano tra il XVI e il XVIII secolo per formare le diocesi di Pescia e S. Miniato, nonché per ingrandire, su pressioni e per ragioni esclusivamente politiche dell’allora granducato, l’arcidiocesi pisana con le irragionevoli enclave dei vicariati di Barga e Pietrasanta, il tutto avvenuto sempre senza un’adeguata reazione da parte delle autorità lucchesi e, soprattutto, senza che all’arcidiocesi di Lucca, dipendente fin dalle sue origini direttamente dalla Sede Apostolica e onorata da dieci secoli del privilegio del pallio, venisse mantenuto e riconosciuto il titolo di Chiesa Metropolitana sulle nuove diocesi, compresa quella massese che fu istituita nel 1822 anche a spese di territori lucchesi poi giustamente restituiti. In questo senso, scopo dell’opera è anche quello di sensibilizzare le competenti autorità ecclesiastiche e civili sulla necessità di recuperare il ruolo storico spettante alla Chiesa di Lucca nell’ordinamento gerarchico della Chiesa cattolica romana. Non a caso, il libro si apre con la citazione in epigrafe di due versi della Vita di Anselmo II, scritta dal vescovo Rangerio alla fine dell’XI secolo, che esaltano, oltre al profondo legame tra la Chiesa di Lucca e quella di Roma, la grande dignità della prima.

dall’introduzione di Raffaele Savigni

 

Palmiro Filippo Bini è nato a S. Martino in Freddana, piccolo paese della Lucchesia, frazione del Comune di Pescaglia, il 26 maggio 1937. Figlio di un ex minatore emigrato agli inizi del Novecento nell’America del Nord, al termine degli studi classici, ha frequentato l’Università degli Studi di Pisa laureandosi in Giurisprudenza nel 1962. Dopo alcune esperienze di lavoro a Londra e in Italia, dal 1964 al 2000 è stato segretario comunale in vari Comuni delle Province di Macerata e di Lucca: Bolognola sui Monti Sibillini, Minucciano, Castelnuovo di Garfagnana, Coreglia Antelminelli, Barga, Capannori e Lucca. Negli anni giovanili, contemporaneamente allo svolgimento delle funzioni di segretario, ha assolto anche l’impegno politico di amministratore nel suo Comune di nascita come assessore e poi in qualità di sindaco, nonché pure come consigliere di opposizione. Ha svolto inoltre funzioni giudiziarie prima come conciliatore del Comune di Pescaglia e dal 2001 al 2012 quale giudice di pace presso l’ufficio di Lucca. Dal 1985 è commendatore al merito della Repubblica Italiana per nomina del suo presidente Sandro Pertini.
Nel 2016 ha creato la Sezione Valfreddana dell’Istituto Storico Lucchese, di cui è attuale direttore. Coniugato con figli, vive a S. Martino in Freddana. Ama viaggiare e dedicarsi a studi e ricerche di prevalente carattere storico. Nel 2018, ha pubblicato per la Casa Editrice Pacini Fazzi di Lucca il libro: Sei Miglia e Contado, Lucca nella storia dei suoi ordinamenti dal XII al XX secolo.

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