pp. 48, f.to 12×15, 2003
ISBN 978-88-7246-554-7
€ 5,00
Questa piccola raccolta di stornelli invita ad una lettura vaga e gaia, ma permette anche di scorgere i contorni sfuggenti di un mondo perduto, di un tempo in cui le lunghe notti d’inverno e l’atteso fresco delle sere d’estate erano punteggiati da giovani voci che si rimbeccavano con versi rimati, frutto dell’improvvisazione e dell’umore del momento. Personaggi di questo variopinto teatrino della vita sono ragazzi innamorati, che chiamano a raccolta tutte le bellezze del loro piccolo mondo contadino: la luna, le stelle, il mare lontano e i fiori, per levare un canto agli occhi ed ai capelli delle loro innamorate, che sperano un incontro alla finestra e ansiosi passeggiano per la via. Rispondono loro ragazze che promettono la chiave del cuore e donano sorrisi e sospiri. Ma l’amore è anche gelosia, abbandono e sdegno ed in queste occasioni la voce si leva più nitida e pungente a sfogare la stizza con la vivacità dell’irrisione e dello sberleffo, a vendicare un torto con un’arguta stoccata di parole in rima. Il canto allegro, burlesco o appassionato di questi remoti giorni è intessuto con un linguaggio povero e grezzo, e per questo tanto più sapido, capace di disegnare immagini mobili e vivide di convegni amorosi tra le vigne e di baruffe sulla piazza del paese. Scorrendo questi brevi giochi di poesia il sorriso sale spontaneo alle labbra ed il pensiero corre leggero sul soffio di un sentire semplice e genuino.
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