di Lorenzo Angelini
pp. 212, f.to 17×24, 12 ill. b/n., 1996
ISBN 978-88-7246-222-3
€ 13,00
Il 6 agosto dell’anno 1110 in Castiglione di Garfagnana il notaio Ugizio rogava un atto di offerta, con il quale venivano donati beni alla chiesa di San Pellegrino ed alla casa, adibita ad uso di ospizio, situata nella località detta terme Saloni. San Pellegrino dell’Alpe in Garfagnana e la sua chiesa godono di una vasta pubblicistica. Molti, anche se di vario valore, sono stati gli storici e gli scrittori che se ne sono occupati.
Causa di tanta fama è stata, nei secoli più remoti, la presenza di un ospizio, unito alla chiesa, nel quale affluivano per soccorso, pellegrini, viandanti, poveri ed anche infermi per essere curati. Ad essi si aggiunse poi chi arrivò a San Pellegrino per la devozione al Santo al quale è dedicata la chiesa.
Ancora nei nostri tempi, cosi distratti, San Pellegrino ha seguitato a costituire un suggestivo richiamo, al quale contribuiscono le memorie dell’antica carità alimentata dalla Fede cristiana ed il magnifico scenario naturale, che si spinge dal verde della Garfagnana allo splendore delle Alpi Apuane.
Da centinaia d’anni San Pellegrino è circondato da un alone di leggenda, bellissimo nei suoi aspetti poetici. Questa poesia spesso ha un po’ abbacinato chi si accingeva ad una ricerca storica. Eppure, a nostro modesto avviso, la storia di San Pellegrino dell’Alpe, quella vera, che è storia di amore e fratellanza durata per secoli, non è meno suggestiva anche se rilevata dall’apparente aridità dei documenti storici.
E dalle carte d’archivio, perciò, che prenderemo le nostre mosse.
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