La nuova di collana di narrativa. Titoli e autori selezionati per una narrativa ricca di emozioni sempre nele pieghe della Storia con la “S” mauscola.
Con il primo numero della collana FRATELLI. DALLE ALPI APUANE AL MARE l’autore Paolo Bandoni, ci porta all’inizio del ‘900 nella toscana settentrionale. L’autore ci racconta di quel mondo ormai lontano, con abitudini e una società che oggi ci appare quasi estranea, ma in cui comunque il lettore sente di appartenere. E’ l’Italia di inizio XX secolo, una nazione giovane e ancora molto divisa, che si scontra con l’inferno della Grande Guerra. Ma tutto ciò rimane sullo sfondo. La grande Storia si incrocia con le vite di due ragazzi, quasi due Fratelli che in tutto ciò avranno una sorte inaspettata.
Il secondo volume della collana IN FUGA ci porta invece ai giorni nostri: Domenico Manzione (sottosegretario agli interni) ci racconta e ci fa vivere il traffico di uomini, il dramma umano delle traversate nel canale di sicilia. La disperata fuga per una vita migliore fra violenze e degrado sullo sfondo dell’italia e dell’europa di oggi.
Con il terzo la Storia, se possibile, si fa ancora più cruenta e crudele UN ANGELO TRA LE BELVE ci porta infatti alla Strage di Sant’Anna di Stazzema, ma stavolta da una prospettiva inconsueta. Il romanzo infatti ripercorre la vicenda, sconosciuta ai più, di un soldato tedesco presente al momento della strage che riuscì a sottrarsi a quella barbarie e salvando anche una vita. Vicenda reale, ma poco conosciuta anche in Italia, che l’autore oggi ci fa riscoprire.
Il quarto volume è un avventura più leggera che ci porta direttamente nel medioevo italiano. La battaglia di Campaldino l’11 luglio 1289, fondamentale battaglia a cui partecipò anche Dante Alighieri e che sancì il dominio della famiglia Medici su tutta la toscana. In DUE CAVALIERI E UNA STREGA, Daniele e Federico, cavalieri per svago del terzo Millennio saranno trasportati nella vera battaglia di Campaldino dove potranno sentire il suono dei tamburi di guerra, mettere alla prova tutte le proprie capacità, fare incontri straordinari, sperimentare il potere sconvolgente della magia e quello ancor più invincibile della fede, ma soprattutto apprezzare la forza della vera amicizia, capace di piegare le leggi del tempo e riscrivere il futuro.
Nel quinto romanzo un nonno dei giorni nostri ricorda e racconta ai suoi nipoti un epoisodio poco conosciuto della toscana medievale LA “GRAN BOTTA” DEL 1430 SUL FIUME SERCHIO FRA LUCCHESI E FIORENTINI. Un grande affresco che rievoca con vivace verosimiglianza l’ambiente del contado lucchese dei primi decenni del Quattrocento. La vittoria di Lucca su Firenze che per tanti secoli ha lasciato traccia nella memoria collettiva dei Lucchesi che l’hanno celebrata annualmente fino all’avvento di Napoleone. Una grande battaglia di cui il romanzo offre al lettore a fianco dell’articolazione della storia ufficiale, quella più umile e quotidiana, quella vissuta dal popolo: la storia delle vessazioni imposte dalla guerra così come dagli straripamenti del Serchio, dalla carestia, dalla miseria, dalla povertà.
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