di Laura Cesarano
pp. 100, f.to 12×16,5, 2017
ISBN 978-88-6550-559-5
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Classe 1887, nativa di Pozzonovo di Padova, membro della Costituente e senatrice socialista. Lina era fissata con leggi per il Polesine.
È difficile raccontare di Lina Merlin perché è unʼicona del femminismo ante litteram ed è inchiodata alla legge che porta il suo nome. Ed è anche vituperata, per questo. Bacchettona, irresponsabile, utopista: da una decina dʼanni ne abbiamo sentite e lette tante su di lei. Lina Merlin ha semplicemente pagato, in memoria, il prezzo di una troppo persistente notorietà, adulatoria o denigratrice, dovuta allʼignavia del Parlamento italiano che, fatta la riforma del 1958 che abolì il regime della prostituzione di Stato, non è stato più capace di legiferare in materia, di riformare quella legge diventata con gli anni sempre più inadeguata alla realtà cambiata, nella prostituzione e non solo.
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