di David Jacobson
pp. 156, f.to 21×23, ill. col., 2018
ISBN 978-88-6550-600-4
€ 25
Nella pietra si trova sedimentata tutta la storia del mondo, cristallizzate le ere che ci hanno preceduto e gli innumerevoli mutamenti che hanno determinato ciò che adesso siamo. Attraverso di essa noi abbiamo una visione diretta dello svolgersi del tempo, dell’incessante successione di fasi e cicli, dell’alternarsi di eventi e trasformazioni.
La pietra fissa, con la sua massa e fisicità, il presente, ma è anche reliquia di un lontanissimo passato che ha lasciato in lei inequivocabili e indelebili segni. A volte lavorandola, Jacobson, attratto da queste tracce, le segue obbediente, facendosi sedurre da queste naturali suggestioni e lasciando che sia la materia stessa a dettare lo sviluppo del progetto creativo. La sua ricerca estetica prende quindi le mosse da materiali primitivi, quali pietra, legno, quelli che hanno accompagnato da sempre la storia e il cammino evolutivo della nostra specie e che le hanno trasmesso il senso di appartenenza a una realtà composita, unita alla consapevolezza di poter modellare questa stessa realtà, imprimendo segni e lasciando tracce, come testimonianze della nostra esistenza.
Questo libro è una raccolta di opere che documenta un viaggio, la mia carriera di scultore e incisore, nonché il mio amore per Camaiore, il paese della Versilia dove ho deciso di stabilirmi e dove dal 2014 sto ristrutturando una casa e creando un giardino per i miei lavori. L’ordine non è sequenziale, si potrebbe anzi dire che la cronologia è in senso inverso, ma come risulterà evidente la cosa ha una sua logica.
D.J.
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Through stone we have a direct vision of the unfolding of time, of the ceaseless series of phases and cycles, of the occurrence of events and transformations. Before such an abysmal depth, human existence and our very life seems to vanish as a tiny fragment absorbed into this compact and heterogeneous mass.
The rock fixes the present thanks to its mass and materiality, but it is a vestige of a very distant past that left unequivocal and indelible signs. As he works the stone, David Jacobson sometimes feels drawn by these natural traces and obediently follows them, letting them guide the development of his creative project. The first step in his aesthetic research is precisely this interaction with primitive material such as wood and stone, which accompanied our species at every step of its evolutionary development, and transmitted to man not only a sense of belonging to a composite reality, but also the awareness that he could forge this reality by impressing signs and leaving traces as evidence of his existence.
This book is a collection of works that catalogues a journey, my career as a sculptor and printmaker, and my love for Camaiore in Versilia (a region of Tuscany), where I have decided to lay my hat and have since 2014 been remodelling a house and landscaping a garden for my work. The order is not sequential, you could say that the chronology is in reverse order, but there is a logic to this as will become evident.
D.J.
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