di Carla Sodini
prefazione di Franco Quaglieni
pp. 280, f.to 17×24, ill. b/n, 2011
ISBN 978-88-6550-075-0
€ 22,00
Pubblicazione promossa dall’Accademia Lucchese di Lettere Scienze ed Arti e dal Centro Pannunzio.
Il volume di Carla Sodini è un contributo decisivo alla conoscenza del direttore di “Risorgimento Liberale” e de “Il Mondo”, Mario Pannunzio (Lucca 19190 – Roma 1968), visto anche attraverso l’ambiente culturale della città di Lucca e gli amici che collaborarono ai suoi giornali.
La pubblicazione, con la prefazione di Franco Quaglieni edita dall’ Accademia Lucchese di Lettere Scienze e Arti e il Centro Pannunzio (maria pacini fazzi editore) , propone un ritratto nuovo e inedito del noto giornalista per chi è abituato a pensare a lui come a una figura lontana dai fermenti culturali che allora percorrevano Lucca.
Grazie anche ala interessante selezione di foto in bianco e nero dedicate alla sua città natale, alcune delle quali pubblicate anche sul settimanale “Il Mondo”, il libro sfata un luogo comune e cioè che Pannunzio, abbandonata Lucca all’età di dodici anni per trasferirsi a Roma allo scopo di non subire il clima di violenza che i fascisti locali avevano creato attorno a suo padre e alla sua famiglia, abbia, di fatto, vissuto quasi esclusivamente nella capitale , divenuta quindi la città nella quale realizzò tutti i suoi progetti nel campo del giornalismo, del cinema e della pittura.
L’autrice, con il lavoro di ricerca condotto negli archivi, ma anche attraverso le testimonianze di prima mano raccolte personalmente, ha ricostruito un “mondo” di Pannunzio che vede in Lucca un punto di riferimento costante.
Il libro consente di conoscere anche il suo forte legame con il gruppo degli amici lucchesi (da Mario Tobino a Carlo Ludovico Ragghianti ) sui quali risalta la figura di Arrigo Benedetti , l’amico di una vita intera. L’opera, in particolare, ricostruisce in maniera particolareggiata l’amicizia tra Pannunzio e Benedetti, documentando l’apporto fondamentale dato da Benedetti alle imprese giornalistiche e alla stessa linea politica di Pannunzio.
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