Saggi di Cristoforo Feliciano Ravera; Umberto Sereni, Sergio Suffredini;
Testimonianze di Luca Bacci, Anna Pierotti, Lodovico Gierut, Pasquale Mariani
pp. 144, f.to 23×21, ill.col., 2017
ISBN 978-88-6550-582-3
esaurito
Una mostra fortemente voluta e promossa dal Comune di Castelnuovo e dall’Associazione che a Gino Bertoncini è intitolata (IAGB “Intorno all’arte di Gino Bertoncini” costituitasi nel Dicembre 2014 a Castelnuovo di Garfagnana, nella chiara volontà di tener vivo il ricordo del grande pittore) e dal Comune di Castelnuovo con il patrocinio della Provincia di Lucca, Pro-Loco di Castelnuovo e dell’Unione dei Comuni della Garfagnana e che ha ottenuto il contributo delle due Fondazioni (Cassa di Risparmio di Lucca e Banca del Monte), della Banca di Credito cooperativo Versilia Lunigiana e Garfagnana e di sponsor privati (TSI Impianti, e soprattutto Guidi Gino Impresa di costruzioni) ma anche della Soprintendenza di Lucca e Massa e del Fai, sezione di Lucca e Massa Carrara. Un interesse, quello intorno all’arte di Gino Bertoncini, che raccoglie da un lato il debito di memoria di una forte eredità artistica ‘locale’ nei confronti di un artista che a Castelnuovo ha vissuto e che qui ha lasciato una impronta indelebile, dall’altro interpreta il rinnovato interesse verso il paesaggio, qui fatto di emozioni, di ricordi, di identità oggi riscoperte e valorizzate. Un paesaggio identitario in cui riscoprire quella che Umberto Sereni definisce “sensibilità valligiana: una sorta di abito mentale che si acquisisce per germinazione spontanea e poi si sviluppa progressivamente per effetto di sollecitazioni che inducono ad assumere il paesaggio come il più sicuro patrimonio della comunità”.
L’inaugurazione della Mostra, che presenta una settantina di opere dell’artista ed è accompagnata da un ricco catalogo edito da Pacini Fazzi corredato dai contributi critici di Umberto Sereni, Cristoforo Feliciano Ravera e Sergio Suffredini e dalle testimonianze di Andrea Guidi, Luca Bacci, Anna Pierotti, Lodovico Gierut, Pasquale Mariani sarà anche l’occasione per scoprire una targa commemorativa presso la casa del pittore.
Biografia Gino Bertoncini è nato a Castelnuovo Garfagnana il 27 dicembre 1930 da Eugenio e Peccioli Maria al n. 24 di via XX Settembre, dove poi ha sempre abitato.
Riflettendo sulla sua precoce disposizione alla pittura, ricordava la determinante visita, ad 11 anni, alla mostra collettiva che si svolgeva a Castelnuovo, dove rimase “impressionato” dalle opere dei pittori locali Giovan Battista Santini, Rubens Cavani e soprattutto dalla “plastica pittorica ad olio delle opere di Vasco Cavani.” Iniziò così il suo lungo e coerente percorso pittorico che, dopo i giovanili studi in cui lo vediamo aver affrontato temi di fantasia o di riferimento alla cultura artistica che andava acquisendo, è stato esclusivamente caratterizzato dal riferimento al visibile. Di questo suo indirizzo sono straordinaria testimonianza opere quali “la brocchina” del ’44, “alla mia finestra” del ’45 e “alla ma terrazza” del ’46. Gino ha scritto: “I miei soggetti l’ho scoperti in Garfagnana”, “Tutta la mia salvezza è stata qui”. ed ha sottolineato, “con inizi da autodidatta. Quasi tutti i miei disegni dal 1942 al 1949 lo attestano.” Finita la guerra, intraprese privatamente gli studi superiori che terminò poi frequentando il 5° anno presso il Liceo Classico Giovanni Pascoli a Massa. All’Università scelse il corso di laurea in Lettere moderne. Ebbe occasione di seguire il corso sull’arte tenuto dal grande critico e storico dell’arte Ragghianti e da questi ricevette i complimenti a conclusione dell’esame che verteva sugli inizi in pittura di Leonardo da Vinci. Durante gli studi universitari rimase al centro delle sue attenzioni la Pittura; il fare pittura, senza trascurare opportune correlazioni culturali quali la Filosofia e la Musica, che lo hanno poi accompagnato per tutto il resto della sua vita. “Il problema della tecnica nell’estetica di Benedetto Croce” è il titolo della sua tesi di laurea. Ha svolto l’attività di Professore di Lettere in Garfagnana, prima alla scuola media di Castiglione, poi di Castelnuovo. Bertoncini ha più volte ricordato l’importanza della visita alla mostra su Giovanni Fattori, a Livorno nel 1953. L’anno dopo, la “fulminazione”; la scoperta di Corot nella mostra Capolavori dell’Ottocento francese, a Firenze. A partire dal 1955 non ha più disegnato e tanto meno dipinto d’invenzione. La pittura di Bertoncini è tonale, dove il tono è relazione con l’interiorità, la contemplazione. Tutto ruota attorno ad eletti paesaggi nel ristrettissimo spazio scelto di Castelnuovo e la campagna vicina, le nature morte, architetture di oggetti ordinari, pochi i ritratti e gli autoritratti. Solo nel 1966 scopre la pittura di Giorgio Morandi. Bertoncini ha sottolineato: “Morandi ha rappresentato per me, insieme a Corot e a Cézanne, la lezione più alta della creazione pittorica”, “Una intima affinità elettiva è quello che provai nel ’66 nella retrospettiva alla Biennale … trovai la conferma più giusta del mio indirizzo pittorico.” Col passare degli anni la sua pittura si è confermata meditazione, equilibrio tra sensibilità e valori intellettuali ed è venuta ad arricchirsi degli approfonditi studi che egli ha svolto sull’opera di Cézanne.
Nel 2010 le condizioni di salute di Gino Bertoncini presero ad aggravarsi. La sua morte è avvenuta il 9 maggio 2012.
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La Mostra
Castelnuovo di Garfagnana – Chiesa di Santa Lucia 29 luglio 10 settembre 2017
orario: feriali: 17 – 19,30
Festivi e prefestivi 17-19,30 / 21 -23
Mostra promossa da: Associazione IAGB – Comune di Castelnuovo di Garfagnana
Con il Patrocinio di Provincia di Lucca, Pro-Loco di Castelnuovo Unione dei Comuni della Garfagnana
in collaborazione con: Soprintendenza di Lucca e Massa Carrara – FAI Lucca e Massa Carrara
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