di Pierangelo Biagioni
pp. 164, f.to: 17×24, 3 ill. b/n, 74 ill. col., 2005
Disponibile anche in formato Kindle
ISBN 978-88-7246-686-5
Esaurito
La coltivazione del castagno e la produzione dei suoi frutti in questi ultimi anni messa a dura prova dalla rapida diffusione del Dryocosmus kuriphilus meglio noto come Cinipide galligeno, un piccolissimo insetto proveniente dalla Cina che sta progressivamente interessando tutto il panorama castanicolo nazionale. La lotta contro questa avversità che si ritiene sarà difficoltosa e a lungo termine, richiede un grande impegno ed è attuabile solo mediante utilizzo di un insetto antagonista (Torymus sinensis) che combatte direttamente il cinipide. La Regione Toscana, attraverso l’Unione Comuni, si è attivata rapidamente e in Garfagnana è stato organizzato uno dei tre centri regionali per lo studio e la diffusione del Torymus il cui successo sarà fondamentale per la vita stessa della pianta. L’Unione Comuni Garfagnana ha proposto recentemente l’iniziativa Adotta un castagno al fine di salvaguardare e valorizzare la risorsa castanicola dell’area che rappresenta un elemento di fondamentale importanza nella tradizione, nel paesaggio e nella cultura della valle.
Lo sapevi che in Garfagnana, all’inizio del XX° secolo, c’erano 18.000 ettari di castagneto da frutto? Oggi soltanto 3.000 ettari sono ancora in produzione.
Molto è cambiato da quando i primi Comuni regolarono nei loro Statuti la cura delle piante e la raccolta dei frutti ma in questa terra, la cultura della tradizione e la volontà di conservare le selve, ha permesso di tutelare e di riscoprire questa risorsa.
Nel marzo del 1997, la Regione Toscana ha riconosciuto per legge l’essicazione delle castagne come uno degli antichi mestieri rurali, e nel 1998, con il coinvolgimento di numerosi Enti Pubblici di tutta Italia, è nata l’Associazione Nazionale Città del Castagno che ha sede a Castelnuovo Garfagnana.
Uno dei soggetti che più si è impegnato nella promozione e nella valorizzazione della coltivazione del castagno l’Associazione Castanicoltori della Garfagnana che rappresenta la maggior parte dei produttori che aderiscono alla produzione della Farina di Neccio della Garfagnana DOP.
Molti castagneti da frutto sono stati riportati recentemente in produzione e condotti secondo i metodi della coltivazione biologica. I frutti vengono essiccati tradizionalmente nelle strutture chiamate metati poi portati ai pochi mulini ad acqua ancora attivi e macinati con le antiche macine in pietra. Il risultato è un prodotto unico: la farina di neccio
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