di Daniele Rubboli
pp. 124, f.to 13,5×21, ill. b/n, 2024
ISBN 978-88-6550-912-8
€ 13
Un’ accurata biografia, arricchita dalle parole, dagli aneddoti e dalle curiosità del compositore, ma anche un tour nei suoi luoghi preferiti: da Lucca a Mutigliano, da Torre del Lago a Pescia fino a Bruxelles.
Ogni luogo ci mostra una parte della vita dell’artista e ci invita a seguire i suoi percorsi tra vita quotidiana, composizione delle opere e aspetti della sua esperienza meno conosciuti, come il suo talento poetico e il suo interesse per la bicicletta e i motori.
Ogni luogo ci mostra una parte della vita dell’artista e ci invita a seguire i suoi percorsi tra vita quotidiana, composizione delle opere e aspetti della sua esperienza meno conosciuti, come il suo talento poetico e il suo interesse per la bicicletta e i motori.
Daniele Rubboli, classe 1944, modenese doc, ha fatto del giornalismo un’arte per sublimare la bellezza della musica da raccontare al grande pubblico in più di sessanta pubblicazioni e centinaia di articoli, attraverso concerti, regie teatrali, lezioni pubbliche (anche on-line nel periodo del Covid) e trasmissioni televisive.
Musicologo d’eccezione, ha organizzato concorsi e audizioni per scoprire nuovi talenti e garantire al mondo del melodramma nuova linfa, sempre credendo ed investendo nei giovani, alla cui voce e alla cui interpretazione ha offerto i primi banchi di prova sui palcoscenici di Milano e di Lecco, grazie ai suoi Laboratori Lirici, e poi in tutta Italia, autentici trampolini di lancio per accedere alle soglie dei templi della lirica in Europa e nel resto del mondo.
Creatore instancabile di nuovi spettacoli, nelle sue “cento vite in una” – come ha definito la sua avventura esistenziale – ha coinvolto per un certo periodo anche il figlio Walter, accanto al quale si è esibito, in qualità di comico, in diverse operette adattate per il pubblico più moderno.
Ha, fino all’ultimo, trovato il tempo per occuparsi di una realtà che aveva nel cuore: la Corale Rossini di Modena, realizzando per lei e con lei numerosissimi progetti e manifestazioni di cui era curatore e presentatore sapiente e divertente: uno spettacolo nello spettacolo usando, come qualcuno ha ricordato, le parole come “pennellate di colore”. Inoltre, collaborava con la Società del Sandrone (Centenaria Associazione, cultrice del dialetto modenese in onore della “maschera” di Modena) con iniziative e rifacimenti in chiave satirica e originale di famose Operette per il teatro.
Dopo aver perso la “sua Maura”, con la quale ha condiviso esattamente settant’anni dei settantanove che ha vissuto, ha subito un tracollo psicofisico, che lo ha portato nel giro di un anno, in un calvario di sofferenze progressive, a spegnersi nel gennaio del 2024.
La malattia lo ha fermato in un letto di ospedale, non riuscendo però a fermare il suo spirito indomito. Mancano il suo entusiasmo contagioso, la sua energia, la sua gioia… il suo coraggio.
Musicologo d’eccezione, ha organizzato concorsi e audizioni per scoprire nuovi talenti e garantire al mondo del melodramma nuova linfa, sempre credendo ed investendo nei giovani, alla cui voce e alla cui interpretazione ha offerto i primi banchi di prova sui palcoscenici di Milano e di Lecco, grazie ai suoi Laboratori Lirici, e poi in tutta Italia, autentici trampolini di lancio per accedere alle soglie dei templi della lirica in Europa e nel resto del mondo.
Creatore instancabile di nuovi spettacoli, nelle sue “cento vite in una” – come ha definito la sua avventura esistenziale – ha coinvolto per un certo periodo anche il figlio Walter, accanto al quale si è esibito, in qualità di comico, in diverse operette adattate per il pubblico più moderno.
Ha, fino all’ultimo, trovato il tempo per occuparsi di una realtà che aveva nel cuore: la Corale Rossini di Modena, realizzando per lei e con lei numerosissimi progetti e manifestazioni di cui era curatore e presentatore sapiente e divertente: uno spettacolo nello spettacolo usando, come qualcuno ha ricordato, le parole come “pennellate di colore”. Inoltre, collaborava con la Società del Sandrone (Centenaria Associazione, cultrice del dialetto modenese in onore della “maschera” di Modena) con iniziative e rifacimenti in chiave satirica e originale di famose Operette per il teatro.
Dopo aver perso la “sua Maura”, con la quale ha condiviso esattamente settant’anni dei settantanove che ha vissuto, ha subito un tracollo psicofisico, che lo ha portato nel giro di un anno, in un calvario di sofferenze progressive, a spegnersi nel gennaio del 2024.
La malattia lo ha fermato in un letto di ospedale, non riuscendo però a fermare il suo spirito indomito. Mancano il suo entusiasmo contagioso, la sua energia, la sua gioia… il suo coraggio.
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