di Ilaria Sabbatini
pp.68, f.to 15×21, ill. col. e b/n, 2020
ISBN 978-88-6550-741-4
€ 12,00
«È difficile esagerare l’importanza che Lucca ha avuto per il pellegrinaggio, posta com’è al centro del tratto italiano della Via Francigena, con la presenza dell’insigne reliquia del Volto Santo ad attirare devoti da tutta Europa…» con queste parole l’Arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti apre la sua introduzione al libro di Ilaria Sabbatini, Lucca, il Volto Santo e la Via Francigena, cogliendo i tre temi di cui si occupa questo volume, agile e ricco di notizie.
Al Volto Santo rendevano omaggio non solo i Lucchesi, ma anche i numerosi fedeli in pellegrinaggio lungo la via Francigena di cui Lucca costituiva uno snodo di grande rilevanza. Ugualmente il Volto Santo diveniva simbolo e protezione delle ricche comunità lucchesi sparse in Italia e in Europa, anche presente in numerosi esemplari di monete lucchesi dal “Grosso” di Ottone, allo Scudo d’oro, allo Zecchino al Doppio Scudo. Tanti quindi gli argomenti collegati a questa immagine certo identitaria per la città di Lucca, ma ricca di spunti di analisi per approfondire varie tematiche connesse al suo culto e quindi ai temi legati al pellegrinaggio, alla viabilità medievale, alla analisi storica e materiale dell’opera in sé anche in rapporto con la coeva scultura lignea, al culto delle reliquie… alle storie e leggende miracolose ad esse collegate.
Al Volto Santo rendevano omaggio non solo i Lucchesi, ma anche i numerosi fedeli in pellegrinaggio lungo la via Francigena di cui Lucca costituiva uno snodo di grande rilevanza. Ugualmente il Volto Santo diveniva simbolo e protezione delle ricche comunità lucchesi sparse in Italia e in Europa, anche presente in numerosi esemplari di monete lucchesi dal “Grosso” di Ottone, allo Scudo d’oro, allo Zecchino al Doppio Scudo. Tanti quindi gli argomenti collegati a questa immagine certo identitaria per la città di Lucca, ma ricca di spunti di analisi per approfondire varie tematiche connesse al suo culto e quindi ai temi legati al pellegrinaggio, alla viabilità medievale, alla analisi storica e materiale dell’opera in sé anche in rapporto con la coeva scultura lignea, al culto delle reliquie… alle storie e leggende miracolose ad esse collegate.
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Un libro con il quale si inaugura la nuova collana “Leobinus” (ossia Leobino o Leoboino, il diacono al quale tradizionalmente si attribuisce la paternità della leggenda che vuole il Volto Santo di Lucca scolpito da Nicodemo e, nel volto, da un angelo) … che dà nome ad una collana di studi per indagare e ‘divulgare’ le tante storie che sono nate e che continuano a generare filoni di interesse e di studi intorno ai temi e ai simboli che il Volto Santo, – icona acheropita e reliquiario che conserva ampolle del Santo sangue, secondo la narrazione agiografica – ancora oggi racchiude e disvela. Se il Volto Santo è l’immagine identitaria dei Lucchesi, sia in senso laico che spirituale, ecco che Leobinus diventa il ‘narratore’ delle cose lucchesi per eccellenza, laddove la storia civile e politica si intreccia con la vicenda religiosa e il potere dell’immagine diventa l’immagine del potere di Lucca.
Collana diretta da Ilaria Sabbatini (storica, ideatrice del sito ARVO: Archivio digitale del Volto Santo).
Nel comitato scientifico
Fiorella Dallari (Università di Bologna, fa parte del team Cattedre Unesco –Italia “Landscaping, Urban Sustainability Tourism),
Isabella Gagliardi (Università di Firenze, studiosa delle istituzioni ecclesiastiche e dei movimenti religiosi della cristianità medievale), Tommaso Maria Rossi (Archivio Storico Diocesano di Lucca, archivista e profondo conoscitore del patrimonio docuentario lucchese).
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