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Nel tempo di una vita

di Alba Tiberto Beluffi


pp. 148, f.to 13,5×21, 2018
ISBN 978-88-6550-633-2
€ 15,00
Il libro è diviso in due parti: l’infanzia sotto il fascismo, le prime esperienze scolastiche, gli incontri con personaggi importanti (come il preside del Parini Virginio Garavoglia), l’amicizia con i compagni di classe che durerà tutta la vita. Fra questi compagni ci sono ragazzi che diventeranno personaggi di primo piano a Milano a partire dagli anni Sessanta fino alla fine degli anni Novanta. Il periodo è contrassegnato da grandi eventi storici come la dichiarazione di guerra, la caduta del fascismo, la ricostruzione.
Segue il periodo dell’attività professionale come insegnante all’Istituto Cattaneo con l’esperienza della contestazione e delle prime visite ai campi di sterminio, di cui è stata un’antesignana. Si intrecciano a queste esperienze personali le vicende della vita familiare, la nascita dei figli, l’attività di neurologo e psichiatra del marito, Max Beluffi, primario al manicomio di Mombello, legato da un rapporto di amicizia con Mario Tobino. Dopo il pensionamento e le gravi malattie neurologiche del marito, inizia la seconda parte dell’autobiografia con il trasferimento in Versilia, e con l’apertura di una Galleria d’Arte a Querceta di Seravezza che porta alla riscoperta di un grande pittore locale dell’Ottocento, Filadelfo Simi, che, vissuto fra Impressionisti e Macchiaioli, era stato accantonato come seguace della grande tradizione rinascimentale ritenuta, in un’epoca trasgressiva, troppo accademica.
Alba Tiberto è nata a Milano. Laureata in Lettere Classiche, ha insegnato nella sua città. La sua prima pubblicazione riguarda la contestazione dal ’68 agli anni di piombo, (Il Rospo, Milano 1983). In seguito ha pubblicato un volume di etimologia della lingua (Il gioco del linguaggio, Pisa 1989), sullo studio comparato dei prefissi latini e greci trasmigrati nella nostra lingua. Sposata con un neurologo versiliese, Max Beluffi, dopo la pensione si è trasferita col coniuge in Versilia dove ha aperto una Galleria d’Arte a Querceta, Il Peristilio. Qui, colpita da alcuni dipinti di un pittore versiliese, Filadelfo Simi, vissuto fra Ottocento e primo Novecento, decideva di scriverne la biografia (Filadelfo Simi – un uomo, un artista, Pisa 1996), trovando il consenso e la sponsorizzazione della Banca di Credito Cooperativo di Pietrasanta con la quale iniziava una collaborazione per la costituzione di una Collezione Simi, comprendente le opere di Filadelfo e della figlia Nera, anch’essa pittrice di grande talento, che, a partire dal 2008, è inserita, per sua iniziativa, nel fondamentale catalogo Ottocento fra i grandi pittori dell’Arte Moderna. L’ultima sua pubblicazione La Saga dei Simi (Pietrasanta 2013) completa il ciclo delle ricerche e degli studi su questo Artista e sulla sua famiglia. Nel 2014 è stata insignita di Medaglia d’oro dal Comune di Stazzema.
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