di Enrico Baldi
pp. 176, f.to 13,5×21, 2015
ISBN 978-88-6550-481-9
€ 20,00
«Vedere e udire: altro non deve il poeta»
Questa massima di Giovanni Pascoli sintetizza, meglio di ogni altra considerazione, la tesi che il Prof. Enrico Baldi sostiene in relazione alle opere così dette “biografiche” di Enrico Pea.
Baldi confuta puntualmente le accuse rivolte a Pea di essere semplice cronista delle esperienze e dei fatti vissuti dalla sua famiglia e da lui stesso negli anni della sua fanciullezza e della sua gioventù, dimostrando, punto per punto con dati alla mano, come le storie reali vengano rielaborate in maniera fantastica.
Con semplicità e chiarezza di linguaggio, questo libro, in maniera estremamente efficace, inquadra e definisce le esperienze di Pea negli anni duri della sua fanciullezza, nei quali si forma, più che alla cultura ufficiale della scuola, alla cultura del popolo, tramandata essenzialmente per via orale secondo le tradizioni del luogo, che ricomprendono i grandi eventi storici, come raccontati nei “maggi”, e le peculiari storie fantastiche, come raccontate nelle “fole”. Da qui l’apprendimento della realtà, la presa di coscienza della vita vissuta, il ricordo dei fatti accaduti e dei racconti uditi, prima rimuginati nella memoria e poi rielaborati dalla fantasia. La realtà muove i sentimenti di Pea, lo ispira, lo spinge a scrivere.
Possiamo dire, ancora con Pascoli, che per Enrico Pea il vero è il soffio che anima l’arpa, è il raggio che dipinge la lastra.
“La poesia è nelle cose” e Pea la conosce, la coglie, la estrae e ce la consegna trasfigurata nei suoi scritti; ce la restituisce con quella forza drammatica con la quale ha imparato a conoscere le “cose”, anche subendole o, comunque, rimanendone colpito nella fantasia, quando era fanciullo, adolescente, giovane.
E la realtà che gli sta dentro e lo ispira è soprattutto quella della sua terra natale, della Versilia, dei luoghi e delle persone che lo hanno cresciuto. Seravezza, Querceta, il casone di Rapaino, il Monte di Ripa, Cleofe, il nonno, il Taciturno, la Signora Pellegrina, la Caterina, il “Prete”: luoghi e persone rivivono tra fantasia e realtà o meglio rivivono in una realtà fantastica.
Tutto questo ce lo spiega, ce lo fa apprezzare Enrico Baldi con questo libro prezioso che contribuisce a farci comprendere l’opera di Pea per quello che effettivamente è, al di là di ogni pregiudizio, dimostrando come la realtà locale poeticamente trasfigurata assurga a valore letterario universale.
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