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Il Sassicaia e i suoi compagni. Da Bolgheri a Suvereto tra i grandi vignaioli della costa degli etruschi

storia del sassicaiadi Aldo Santini


pp. 112, f.to 13×21, 2002
ISBN 978-88-7246-327-9
esaurito

All’inizio fu Sassicaia il grande rosso inventato dal Marchese Incisa, proprietario di Ribot, l’invincibile purosangue: e Bolgheri aggiunse alla gloria poetica del Carducci quella di un vino che ha rinnovato l’enologia italiana. Poi l’esempio è stato seguito da altri vignaioli, famosi o debuttanti: Piero Antinori, Lodovico Antinori, Piermario Meletti Cavallari, Eugenio Campolmi, Michele Satta e Angelo Gaja. Con scarsa fantasia questa zona è stata definita la Bordeaux italiana. In realtà le colline che guardano il Tirreno con i loro campioni in bottiglia che rispondono ai nomi di Ornellaia, Masseto, Grattamacco, Guado al Tasso, Paleo, Vigna al Cavaliere, Gualdo del re, Giusto di Notri… formano un polo vinicolo di caratteristiche uniche, il più giovane e di più rapida crescita dell’intera geografia enologica europea. Il volume racconta la storia di queste zone, dei loro vini e vitigni e dei vignaioli. La storia del Sassicaia, ma anche la storia degli altri, molti, pregi di questa magica porzione di costa toscana.

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