di Roberto Pinochi
pp. 368, f.to 17×24, ill. b/n, 2010
ISBN 978-88-6550-005-7
€ 28,00
Dall’introduzione:
(Il 17 settembre 1814 il Granduca Ferdinando III° rientrava a Firenze attraverso la Porta San Gallo, dopo 15 anni di esilio “napoleonico”. Il suo ritorno era solennizzato dalle istituzioni e dalla popolazione con una pompa che la città era ormai disabituata a mostrare, dopo anni di austera e vorace amministrazione francese.
Ma quella occasione era troppo stimolante perchè Firenze non si impegnasse a rinverdire i fasti inarrivabili dei Medici, e quelli forse più domestici, ma egualmente accattivanti dei Lorena. La Piazza San Marco addobbata con gusto allegorico ospitava così al centro “una macchina” alla cui sommità era stata riprodotta l’effige del Granduca “munito di tutte le insegne del potere seduto su un carro idealmente sospinto dalla Vittoria, dalla Concordia, dalla Giustizia, e dalla Pace”. Ma al di fuori dei tributi spettacolari offerti al rientrante, sospirato Granduca, questo evento non costituiva per la Toscana soltanto il ripristino dell’ “ancien regime” sconvolto dalle riforme rivoluzionarie diffuse in tutta Europa dal piccolo caporale corso. Insieme con la restaurazione di formule e organismi in disuso ormai da oltre un decennio, unitamente alla rassicurante politica neutrale e alla paternalistica gestione del potere nel rapporto con i sudditi, sarebbe rientrata in Toscana anche una diversa filosofia nell’amministrazione delle proprietà che lo Stato avrebbe recuperato gradatamente dai privati. Sarebbe stato il caso, tra le altre, delle Terme di Montecatini…..)
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