Via della Cortevecchia

di Tista Meschi

Non è facile coniugare la descrizione e la rappresentazione di luoghi e ambienti e la narrazione di esperienze e aneddoti di una vita. Non sorprende che questo obiettivo lo raggiunga un pittore, Tista Meschi, il quale, abbandonando gli strumenti figurativi della sua arte, si impossessa di quelli verbali per trasferire su carta la realtà che vuol rappresentare, costruendo anche un’ autobiografia che si sviluppa per immagini attraverso le parole.
Così abbiamo questo percorso cronologico, ma anche geografico attraverso luoghi e tempi della memoria (…) il ritmo di questo tempo, la vita che scorre in queste pagine-immagini è quello prevalente della campagna o, al massimo, quello della periferia che guarda meno alla città che allo spazio collinare circostante fatto di boschi e di spiagge. (…) La vita quotidiana con i suoi sentimenti costanti, la cui ripetizione non è un segnale negativo di stanchezza o di noia, ma al contrario di sicurezza e di permanenza di valori che la campagna esprime, come i biglietti d’ amore sulle siepi e i vari personaggi con i loro soprannomi. Questo quadro si conclude con il tocco felice della finestra come privilegiato luogo di osservazione da parte del narratore, che è anche il protagonista di questa serie di brevi racconti.

dalla prefazione di
Valeria Bertolucci
Vicepresidente Accademia Lucchese di Scienze, Lettere e Arti