di Giuseppe Stefanelli
pp. 160, f.to 21×29,ill. b/n, 2016
ISBN 978-88-6550-536-6
€ 22,00
Ormai è assodato che il cinema può fornire agli storici di professione ulteriori elementi di studio e di analisi rispetto ai consueti ambiti in cui, per secoli, si sono svolte le loro ricerche. I “Film Studies” hanno aperto nuove prospettive di indagine storiografica che coinvolgono tanto gli storici tout court quanto gli storici della settima arte. Non ci stupisce, quindi, che un piccolo film girato a Lucca nel 1948, dimenticato e poi ritrovato fortunosamente, ripulito e ora ripresentato al pubblico, possa destare interesse in chi cerca di aggiungere tasselli, anche minimi, all’“avventurosa storia del cinema italiano” dato che la pellicola in questione porta la firma di un autore tutt’altro che sconosciuto, quell’Andrea Forzano con cui hanno lavorato, tanto per dire, il divo americano Paul Muni al tramonto e una giovane Sophia Loren all’alba della sua carriera. Ma al film in questione non mancano elementi di interesse anche per chi si occupa di storia lucchese, dei mutamenti della nostra città, della sua popolazione, dei suoi edifici, delle sue tradizioni. E proprio alla tradizione lucchese per eccellenza in ambito religioso, quella della Santa Croce, è dedicata la pellicola, che si intitola Il Volto Santo, e di quella misteriosa e venerata effigie racconta sia la storia che la leggenda.
dalla Premessa di Marco Vanelli
Giuseppe Stefanelli (Lucca 1982),
laureato in Cinema, teatro e produzione multimediale all’Università di Pisa è esperto di cinema, membro del Cinit, Cineforum italiano e contribuisce alla diffusione della cultura cinematografica nelle scuole della Provincia di Lucca.
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